L'Unione Sarda.
Editoria:
"un tiro mancino"
tributo a Giggirriva
Di Carlo Alberto Melis.
Gigi Riva non c'era, come previsto. D'altronde anche Nanni
Boi, suo biografo-adepto, sapeva che non sarebbe stato
possibile averlo in sala. Figurarsi, lui, così schivo,
durante la presentazione di un libro che ne ricordava le
gesta! Rombo di Tuono si è fatto sentire tra la pioggia,
fuori dalle finestre del Lazzaretto di Sant'Elia, con quei
boati che ispirarono a Gianni Brera l'immortale epiteto. Un
bell'effetto speciale per un libro straordinario, quasi
mistico. "Un tiro mancino" l'ultima opera su Gigi Riva e
sullo scudetto rossoblù del '70 è un omaggio, un tributo.
Non è propriamente un'opera letteraria, non é certamente
un'operazione commerciale. Dietro la magnifica copertina
disegnata da Stefano Asili si nasconde tutt'altra gemma.
Solo l'amore per il personaggio e la gratitudine per aver
folgorato sulla via di Damasco un bambino di cinque anni,
digiuno di calcio, e averne fatto un seguace del Pallone, ha
indotto Nanni Boi ha mettere nero su bianco le sue
enciclopediche conoscenze calcistiche, in nome "del più
grande calciatore del mondo".
Mistico, dunque, come ha spiegato padre Salvatore Morittu,
alla cui comunità di recupero per tossicodipendenti verrà
devoluto - interamente - il provento della sua vendita.
"Pensavo che Nanni volesse propormi un business. Solo dopo
ho capito che era un investimento in umanità di un giovane a
favore di altri giovani, il cui campionato è altrettanto
difficile. È una metafora su ciò che sembra impossibile
eppure si realizza, come quello scudetto".
Nel libro
trovano spazio,
affiancate a ciascuna partita, le testimonianze di
una cinquantina di personaggi di assoluto spessore
che, per una ragione o per l'altra, sono legati a
Riva e allo Scudetto. Nanni Boi le ha raccolte con
la pazienza e l'entusiasmo di chi sa di essere in
missione per un alto scopo. Messe insieme sono il
tesoro dell'opera: Pelè, Blatter, Sandro Ciotti,
Zoff, Andreotti, Gigi Proietti, Dario Fo, Giorgio
Tosatti, Gianni Mura, Piero Angela, Giorgio Bocca,
Trapattoni, Nizzola, Albertazzi, Burgnich, Carraio
e via dicendo.
E, da grande almanacchista, il giornalista della
Nuova non ha voluto far mancare un ricchissimo
(meglio dire completo) corredo di tabellini,
statistiche, cifre sulla carriera di Gigi Riva. E
così facendo, come ha ammesso il sindaco Mariano
Delogu, giovane dirigente rossoblù ai tempi dello Scudetto, ha giocato un tiro mancino a chi
quei magnifici anni li ha vissuti e li ricorda con tale nitidezza da non rendersi conto di
quanto tempo sia passato. Un tempo che non ha certo scalfito il mito inarrivabile di
Giggirriva.
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